venerdì 9 settembre 2016

AMAtriciana RUN..... the day after....




E’ stato un bell’allenamento e adesso tutti a casa…. la nostra casa.

Lo facciamo tutte le sere, dopo il lavoro, dopo la corsa, dopo la birra con gli amici, un gesto naturale, entriamo, buttiamo tutto sul divano, accendiamo la tv o la radio, ci sediamo sulla nostra sedia preferita, accarezziamo il cane o il gatto, annaffiamo il bonsai, guardiamo la libreria custodita con cura, il mobile appena comprato all’Ikea, quella vecchia cassetta della frutta che abbiamo trasformato in porta DVD, i muri tinteggiati da noi, magari con qualche difetto, ma fatti con passione perché sono i nostri muri….


Abbiamo solo corso, correre fa bene, fa dimagrire, aumenta il metabolismo, dicono che la corsa sprigioni le endorfine e noi stiamo meglio, siamo più allegri sorridiamo….


Ci piace pensare che queste endorfine arrivino fino nel Lazio, ad Amatrice, in un paese che adesso non è più un paese, dove non si torna più a casa la sera, dove il gatto gira tra i detriti che una volta erano muri, che avevamo tinteggiato noi, magari con qualche difetto, ma con tanta passione perché erano i nostri muri….



Per noi è facile correre, sorridere e speriamo che presto lo sia anche per chi è stato meno fortunato di noi, il nostro gesto forse non basterà ad alzare nemmeno n muro, ma ci abbiamo provato a in qualche modo a fare sentire la nostra vicinanza.

Più di 130 persone ieri sera hanno aderito alla nostra iniziativa, fino a tarda serata abbiamo ricevuto messaggi di amici che non hanno potuto partecipare ma che volevano contribuire ad aiutare gli abitanti di Amatrice, uno dei comuni più colpiti e ai quali andrà il ricavato della manifestazione.


Grazie a chi ha contribuito, a chi ci ha supportato nella preparazione dell'evento, a chi ci ha prestato gratuitamente il materiale necessario per poter permettere la buona riuscita della manifestazione, a chi, come le Schegge Sparse, ha pensato di unire la propria iniziativa di soliderietà alla nostra a chi ci ha fatto le foro e gli articoli sui giornali.





Grazie a tutto questo, la cifra che devolveremo al comune di Amatrice sarà pari a 1650 euro, anzichè i 1510 inizialmente raccolti.



Ieri sera, potete dirlo, urlarlo ad alta voce, avete vinto VOI !!!

Una piccola rassegna stampa con qualche foto è disponibile ai seguenti link:

Biellacronaca    e    Newsbiella



mercoledì 7 settembre 2016

venerdì 8 luglio 2016

Arrivederci runners...

Team Caporetto non è solo corsa e divertimento.

Dietro c'è un gruppetto di amici, mariti, mogli, genitori, fidanzati, single e figli.

Non restiamo insensibili ai tragici eventi di quest'ultimo periodo, che hanno colpito le famiglie di due runners delle nostre zone: prima Marco e poi Marica. Due eventi distinti tra di loro che nessuno vorrebbe mai leggere o sentir raccontare, in generale, ma soprattutto nel nostro mondo, che dovrebbe divertirci e liberare le nostre menti dal quotidiano.




Non aggiungiamo altro, se non le nostre sentite condoglianze alle famiglie.


venerdì 1 luglio 2016

Cortina Trail.... divertimento.... avvicinamento!!


A dicembre un po' per scherzo proviamo ad iscriverci al Cortina Trail come Team Caporetto risultato: team estratto!! Anche a Cortina ci vogliono
Reazioni contrastanti, si va dalla gioia di ritornare a Cortina al giusto timore di questi 47km in montagna.
Dopo 6 mesi di attesa e di allenamenti eccoci finalmente a ritirare i pettorali!!
Appena ritirato il pettorale parte la prima birra. 
Siamo o non siamo il Team Caporetto?? 
Giro in centro, foto sotto l'arco da cui domani si partirà e soprattutto si arriverà!!!


Tutto il gruppo rientra in hotel tranne il sottoscritto che contento come un bimbo gira tra i vari big del mondo trail e tra gli amici conosciuti ad altre gare.

Mira Rai
Graziana Pè 

Incontro Corrado un mio compagno di squadra. 

Mitico Corrado Vallivero
Tantissima ammirazione per lui che farà la LUT... la gara TOP.... una delle gare che sogno!!! 119km e 5850D+ ancora qualche chiacchera e poi si rientra in hotel.
Si cena, poi si va a preparare lo zainetto per il giorno dopo.... e via in centro a veder partire la LUT!!!




Che emozione alle 23:00 veder partire 1300 persone con la loro frontale, zainetto, bastoncini e un grande carico di speranze e di emozioni che vivranno per un giorno intero (12h per i primi extraterrestri fino alle 26h)!!
Tanta stima e quanto vorrei esser lì tra di loro..... sicuramente un giorno....
Cerco di andar a dormire nonostante l’adrenalina di questa partenza meravigliosa.

Finalmente tocca a noi!!!

Pronti a partire!

Ancor prima di partire perdo Mario e Umbe nooooo!!!  Va beh mi accodo in fondo al gruppo pensando di trovarli lì ma niente sigh sigh.
Musica a palla che ci carica.... conto alla rovescia e via si parte!!! Dietro alle transenne riesco a vedere e salutare Erica e Luca lì a farci il tifo!
Ancora nella via centrale raggiungo i miei due soci, l'ultimo "in bocca al lupo" in corsa e Mario che mi saluta con un "vai a manetta" 
Si passa davanti all'hotel, che bello.... Anto, Sabri e le bimbe/i con cui scambio un 5. Emozione!!!

Gioia!! Emozione!!!

Ci si addentra nel bosco e si inizia a salire... poi un bel falsopiano da cui si gode una meravigliosa vista su Cortina.
Inizia la parte più bella della gara, panorami mozzafiato!!








Sembra di essere in un Canyon... 3 guadi con acqua ghiacciata che arriva al ginocchio…..
Mi ritrovo anche raggiungere 2 big della classifica femminile della LUT! Cristiana Follador che terminerà 4° e Lisa Borzani che purtroppo era ko. Bello poter chiaccherare un po' con loro e sentir raccontare la loro gara!!
Molto dispiaciuto per veder la Borzani ko 
Arrivo al 1° ristoro "Col Gallina" e in lontananza sento già le urla d'incitamento e i campanacci J
Ancora da distante sento già i "vai Bisio" che carica riescono a dare in questi momenti!!!
Un altro 5 dato al volo ai bimbi e si riparte più carico x il tifo ricevuto che per quanto mangiato e bevuto al ristoro 
Salita all'Averau, altri panorami da togliere il fiato!!
Arrivo al 2° ristoro Passo Giau e chiedo informazioni dei miei 2 soci, a che ora erano passati al 1° ristoro.
Nel sentire che stanno andando alla grande riparto felicissimo!!!
Passo facilmente anche Forcella Giau che l'anno scorso avevo trovata ostica e invece quest’anno non trovo così dura.
Ultima discesa e faccio un pezzo con la brasiliana Manu Vilaseca!! Woooow!!! Trovo anche forze in più pur di star accanto a lei per un po’ 
Prima che mi scappi le dico un "Hola #ManuNoMundo". Mi ringrazia e facendomi un sorrisone saluta allunga e va. Io sono ancora mezzo incredulo dell’incontro fatto.
A 2km dall'arrivo "ristoro abusivo" fatto spontaneamente dagli abitanti della frazione, bellissimo vedere la gentilezza spontanea di queste persone!!
Io a ringraziarli tantissimo x le fette di melone, di anguria e la birra che mi hanno offerto, loro che ringraziano noi trailer... fantastico!!!
Eccomi in Corso Italia... tantissimo tifo da dietro le transenne.... perdo il conto dei 5 dati a chi è lì a fare il tifo e dagli altri trailer già arrivati al traguardo ma che ora son lì a far il tifo anche loro.
Una gioia immensa quando sento nuovamente il "vai Bisio" dei bimbi, Anto, Sabri, Erica e Luca!!!
Non li ringrazierò mai abbastanza per il tifo che hanno fatto e per la pazienza di aspettarci!!!


Taglio il traguardo molto contento e mi bevo la birra da finisher 
Son soddisfatto perché quest'anno ho preso la gara come un allenamento, l'ho gestita bene e son arrivato senza fatica!!!
E’ terminata la gara ma le emozioni non sono ancora terminate.... vado incontro a Mario (rigorosamente con birra in mano x non farlo morire di sete ahahah) 
e mi sbuca la #1 del mondo trail Rory Bosio!!!
Faccio parte di Corso Italia accanto a lei e vado a far la foto con lei oltre il traguardo... WOOOOW!!!!

Bosio & Bosio

Nel frattempo arriva Mario con le bimbe per mano.... ennesima gioia ed emozione nel vedere questo arrivo!!!
Stessa gioia nel veder anche Umbe tagliare il traguardo con i figli per mano!!! Bravissimi!!!

Finisher

Ora sotto con i festeggiamenti!!
Ci tengo a far tantissimi complimenti ai miei 2 compagni di avventura, sono stati grandiosi!!
Un grande applauso in particolare va ad Umberto che causa lavoro è arrivato a Cortina alle 23 di venerdì (giusto in tempo per la partenza della LUT) con partenza della gara alle 8 di sabato.
Questa tappa d'avvicinamento al mio grande sogno è andata..... ora -56 al grande sogno!!

mercoledì 29 giugno 2016

Cortina Trail...emozioni uinche

E’ la mattina del 1° dicembre 2015, con la complicità di un sole quasi primaverile il caro Mario ci comunica la sua “pazzia”: si è pre iscritto al Cortina Trail 47 km 2750 D+.




L’esperienza insegna che non bisogna mai lasciare che gli amici facciano follie in solitudine, e cosi in pochi minuti, Luca, Marco ed il sottoscritto decidiamo di fargli buona compagnia.

Il destino vuole vederci all’opera e cosi i nostri nomi passano dalla lista dei pre iscritti a quella degli iscritti.  Mi ritrovo così , senza aver mai corso in montagna prima di quel giorno, a dovermi preparare in 6 mesi (tra cui quelli invernali) per una sfida che, almeno sulla carta, sembrerebbe a dir poco ardua per le mie capacità atletiche.

Il destino che voleva vederci all’opera sembra però cambiare idea, a causa di acciacchi fisici Luca è costretto a rinunciare, e 17 giorni prima dello start Mario di lussa una spalla.

Nella sua “follia” (forse però è meglio dire caparbietà, orgoglio e forza di volontà) Mario ci comunica: “a costo di farla camminando , io a Cortina ci vengo”.

E così il 24 giugno la carovana parte, accompagnati da mogli e figli ci dirigiamo a Cortina.

La sera assistiamo alla partenza dei supereroi, gli atleti che percorreranno la LUT 119KM 5600D+, una folla da grandi occasioni li incita e dentro di me penso che probabilmente l’indomani mattina ci sarà poca gente.

Mi sbagliavo.

La mattina successiva Marco, il nostro supereroe Mario ed il sottoscritto (lo scarsone del trio) raggiungiamo la linea di partenza , dove gli spettatori sono decisamente numerosi, l’emozione e la tensione aumentano e tra le note a tutto volume di “The ecstasy of gold” lo speaker inizia il countdown…..si parte.

A poche centinaia di metri ci sono le nostre famiglie ad incitarci (secondo me Sabrina ha anche pensato che sarebbe stata l’ultima volta che mi avrebbe visto…).

Durante la corsa, tra panorami mozzafiato, le emozioni e le sensazioni si rincorrono a vicenda.

Il tempo sembra volare.

All’inizio della discesa che porta al ristoro del Col Gallina (23° km) inizio a sentire le urla ed i campanacci di incitamento del fantastico pubblico che era presente, a 200 mt dal ristoro , tra gli incoraggiamenti generali,

La vocina di Alice urla “sta arrivando l’Umberto”.

Erano tutti li Alice, Martina ed Antonella, mia moglie Sabrina e le mie ranocchie Emma e Jacopo la felicità di vederli mi fa effetto più di mille barrette e gel energetici e così riparto dopo pochi minuti con nuove energie.

Non farò la radiocronaca della mia gara.

46° km, ho una fame incredibile, sono ormai rientrato a Cortina. Via Italia, le transenne, gli striscioni, la gente , in lontananza la linea di arrivo. Sono tutti lì i nostri tifosi a cui si sono aggiunti super Marco primo del trio (per lui il Cortina Trail è stato solo l’aperitivo a breve lo aspetta una sfida ben più impegnativa)e l’incredibile Mario con la sua spalla lussata solo 17 giorni prima.

Jacopo ed Emma saltano le transenne e mi accompagnano negli ultimi metri .

Con i “lucciconi” agli occhi per l’emozione taglio il traguardo a Capo..retto.

Ho portato a casa anche questa.


Marco ,Umbe e Mario
(da notare Marco e Mario…come non avessero corso)
Vado da Sabrina a prendermi il meritato premio…..un bacio, cosa pensavate?
Per non perdere le buone abitudini la sera festeggiamo in perfetto stile Caporetto: famiglia, amici e libagioni varie pensando a quale sarà la prossima sfida.

Cortina Trail una gara organizzata benissimo, volontari eccezionali, fantastico pubblico lungo tutto il percorso (si anche alla forcella del Giau) il tutto raccolto in luoghi unici.

Sua maestà Biella Camino

Biella, Piazzale della Provincia: punto di ritrovo dei giri del martedì, le scelte del coach non sono mai banali. Da qui parte anche la GARA, la Biellamontecamino, da dire tutto d’un fiato, da correre tutta d’un fiato. 
Fino al Savoia l’abbiamo fatta tutta, un pezzo per volta, un martedì dopo l’altro: oggi come un puzzle si uniscono tutti quei pezzi…. Non ci sono striscioni alla partenza, il pettorale con solo il numero e lo “sponsor” Fila, nessun chip, un organizzatore a voce avverte che 5 minuti e si parte, nessuno sparo, partenza “vintage” che sa di tradizione, di genuinità, di gente di montagna, mi piace….

Primo “pezzetto”, il Bellone, ogni runner biellese potrebbe farlo ad occhi chiusi: strappetto in asfalto, discesa, curva a destra, ponte in legno, curva a sinistra e si sale, a destra si intravede il Piazzo, ma le frecce “BMC” ci portano a sinistra verso la prima rivetta che ci fa sbucare al Vandorno. 
La corro ? Devo già risparmiarmi ? L’imbottigliamento mi risolve i dubbi… usciamo dal bosco e gli occhi si riabituano alla luce del sole, guardo in alto davanti a me: ecco il Camino che splende davanti a noi solenne e irraggiungibile, non avevo mai fatto caso che si vedesse già da qui…

Ci tuffiamo nella Vandornina: bellissimo sentiero tra saliscendi, ponticelli e un pò di fango portato dalle piogge. Mi piace correre qui, accelero, ma poi mi ricordo che oggi è solo un altro pezzetto da correre e camminando termino la salita finale che porta a Pollone.

Tratto in asfalto in salita ed eccoci al terzo pezzettino: non so se ha un nome, so che incontriamo la prima pendenza importante, il gruppo si sfilaccia, si parla meno, ma siamo ancora freschi, vorresti correre ma non devi, o forse si, il cuore ti dice sei già al Favaro, la mente ti dice sei solo al Favaro….

Ristoro, discesa, inizia un'altra salita che affrontiamo tranquilli e che ci porta sul sentiero del vecchio trenino, correre qui è uno spettacolo, salita dolce, ombra, nascosti dal traffico della statale sotto di noi.

Elena mi dice che è ancora lunga, Alessia mi consiglia di andare al 75%, di lavorare con le caviglie, io assorbo tutto come una spugna. 
Oropa Bagni: si sale, primo pezzo all’ombra tutto bene, poi un prato al sole qui è dura, fatico, devo dare di più del 75% per raggiungere il Tracciolino: la pagherò ?? 

Ma ad Oropa non si fatica (a parte il Lima che dice che non è giornata), il ristoro e vedere un po’ di gente sono la carica giusta per iniziare la “Pissa”.

Rimango solo, mi perdo un po’ tra i punti arancioni che segnalano il tracciato , in qualche modo arrivo allo stradone sterrato, corro fino all’inizio della mulattiera, chissà se riuscirò a farlo ancora più su, ho caldo, ho sete,sono stanco, quelli davanti si allontanano, mi passa il Lima (adesso si che corre da Lima..) continuo a bere dal camelback, penso che se continuo così lo vuoto subito, penso che dovrebbero inventare qualcosa per capire quanta acqua hai ancora (ho scoperto poi a casa che era ancora quasi pieno…), penso che non avrei dovuto fare l’Oasi Zegna la settimana prima, penso che non avrei dovuto correre a Cerrione due giorni fa, penso che non avrei dovuto correre la Biellamontecamino, penso che non riuscirò mai a fare il Cortina Trail come hanno fatto Marco, Mario e Umberto, penso alla loro foto da “finisher”, penso che se stringo i denti potrò anche io provare la stessa gioia… mi tengo questo pensiero per tutta la “Pissa” e quando alzo gli occhi c’è il rifugio Rosazza, mangio, bevo Coca Cola (ma quanta energia da la Coca Cola!!) e riparto verso il Savoia. 

Corro perché voglio passare davanti alla gente correndo, la voce di Chris Martin esce dalle casse, accelero, mi urlano “Forza Stefano” (chissà chi era non l’ho riconosciuto… ), accelero, ancora una “Forza Stefano”, stavolta è Elena che ci fotografa e ci incoraggia, accelero ancora e il Savoia è già alle spalle, ho ripreso forza, vado forte, penso che se continuo così scoppio, penso che non è più ora di pensare, quelli davanti si avvicinano, quelli davanti adesso sono dietro, ecco la capanna Renata, è ancora così in alto, ecco la capanna Renata ! Ma l’arrivo è alla chiesetta, non sono mai stato alla chiesetta, chissà quanto ci vorrà ancora, giro intorno al rifugio, un corridoio fatto da fettuccine bianche e rosse, “è già quello l’arrivo ?” chiedo…. “Si!” 

Gli incitamenti di Alex (gran gara!!) e Marco mi danno le ultime forze, pensavo di arrivare strisciando e invece volo…

La nebbia mi concede 10 minuti per godermi tutto il biellese dall’alto, dal suo Camino, prima che arrivi a coprire tutto, cala come un sipario a chiudere una giornata che ricorderò a lungo….

sabato 25 giugno 2016

Cortina Trail

6 mesi di stress....
6 mesi di "spese pazze" solo per trail
6 mesi di tabella
6 mesi di montagne

IN BOCCA AL LUPO RAGAZZI...

Poi basta però ... Tornate sull'asfalto!!!

AD MANETTAM! 




venerdì 17 giugno 2016

Attese, traguardi e partenze


L’importante è arrivare al rifugio Savoia, superare il cancello, poi con calma arriviamo alla cima del camino….
Sono ancora nel letto a castello del bunker di Tesserete in Svizzera, teatro dello Scenic Trail, ho appena aperto gli occhi, le gambe ancora fanno male dalle salite del giorno prima, leggero mal di testa per la birra gratis del dopo gara, e qui già si parla di correre e soprattutto di correre la Biella Camino!  Dovrei girarmi dall’altra parte e tornare a dormire, invece eccomi a partecipare alla discussione, siamo già pronti a ripartire…  si siamo stanchi, si le ginocchia fanno crick e crack, si i muscoli ti ricordano cosa hai fatto ieri, ma la nostra mente è ancora a 2000 metri, al selfie con il caporetto compagno di avventura Simone, all’abbraccio con l’altro caporetto Marco che ci aspetta sul traguardo, agli sguardi soddisfatti di chi ha tagliato il traguardo, ai sorrisi di quelli che stanno arrivando adesso, alla voglia di ripartire di quelli che sono solo a metà percorso ! C’e nebbia e fa freddo qui sopra, mangiamo anguria tutti imbacuccati invece di godersela in costume su una spiaggia…. e non potremmo stare meglio!




Ma è stata lunga arrivare qui sopra, una salita lunga mesi, lunga tante uscite il martedì sera per il Gorgomoro, lunga tanti week end passati per i monti biellesi, lunga come il viaggio in pulmino dove abbiamo sbagliato strada già a Brusnengo (ops non dovevo dirlo questo…), lunga come il bunker pieno di letti a castello e tutti pieni di volti biellesi, lunga come l’attesa per la pizza da asporto, mangiata facendo previsioni sui tempi del giorno dopo e scritti sul cartone, lunga come la notte quasi insonne pronti ad alzarci al minimo rumore pensando che fossero già le 4:30 ora della sveglia, lunga come quell’ora di posticipo della partenza sperando che fosse finito il diluvio che c’era fuori…..
 Ma il conto alla rovescia arriva, giro per il paesino bagnato e ancora assonnato, si sale per ciottolati dove le pietre sono scivolose e le bacchette si incastrano, usciamo dal bosco ed esce anche un pallido sole, panorami da togliere il fiato (anche per la salita…) ed ecco la croce, sembrava così lontana mentre la guardavamo dal centro di Tesserete, adesso è già alle nostre spalle, dopo il ristoro le pendenze diventano veramente dure, prima passi brevi poi mani sulle ginocchia, un fotografo, sarà finita…. Ci siamo ! siamo sopra, è fatta, siamo sfiniti e contenti, voliamo in discesa, guardo il Garmin, 15km, la salita dura sulla cartina era al 20°…. Sarà sbagliata, non può esserci una salita dura come questa, ma la cartina è giusta (siamo in Svizzera….) e arriva un’altra salita, non è dura come la precedente… è ancora peggio, li si scollina, ma tra le nebbia spunta ancora un pezzo, poi un altro poi un altro ancora….  Daniela si ferma a bere, mi dice: “Forza li a destra è finita” e sparisce nella nebbia spingendo sulle bacchette, il fotografo mi chiede un sorriso,  lo faccio e mi dura per tutta la discesa che fino ad arrivare al ristoro del 24Km e per noi il traguardo.
Ancora una birra per festeggiare Marta che taglia il termina i suoi 54 km, adesso è davvero finita, fine della gara, fine del progetto, fine di un week end da ricordare….
E’ proprio vero che l’attesa per il piacere è essa stessa il piacere penso guardando il traguardo…. Traguardo?? ?  sullo striscione c’è scritto “partenza” e quelle frecce portano al monte Camino…..

lunedì 13 giugno 2016

Caporetto, birra e polletto. Trail perfetto!

Questo post non vuole raccontare la bella gara che l'Atletica Settimese ha ideato e portato avanti negli anni nonostante le varie difficoltà di questo particolare periodo. 

Oggi voglio raccontarvi cos'è il Team Caporetto e cosa ci contraddistingue dagli altri.

Non siamo nè una società nè una squadra, ma all'interno del Team si può trovare competitività, amicizia e quell'ironia presente nelle migliori competizioni di livello internazionale.

Cosa è quindi successo all'Urban Trail Settimo Torino Superga?

Tutto quello che ho scritto.

Una gara nella gara: iniziata quando il buon Lima ha deciso di alzarsi al mattino per venire a correre! Paolo non aspettava altro e, nonostante lo stop di due mesi, non ha esistato a sfidare il finisher della ResegUp. Purtroppo  per il nostro Resegone-Man, Paolo era assetato (oltre che di Spritz che Lima dovrà pagare) anche di vittoria.

E così è stato!

Paolo parte conservativo, Lima si becca una "garminata" sul naso, al  km 7 circa, da una giovane ed avvenente atleta (forse a causa di stalking, da verificare alla moviola), e da li inizia il declino: alla prima salita arranca come non mai, chiudendo la gara in un modo inguardabile.




Passiamo all'amicizia:

in gara c'erano Caporetti di almeno 4 società differenti, che si sono conosciuti tra di loro (chi più, chi meno) nel giro degli ultimi 4 anni, per vicende legate alla corsa. E gli altri Caporetti in giro per Piemonte e dintorni, presenti su whatsapp a ricevere le foto scattate durante la gara e nel dopogara.


Ma l'amicizia non è solo una questione di contatti, è anche una questione di 'casualità' e di 'pancia'.

Proprio come il caso volle che incontrassi Fausto, dopo essermi trattenuto un po' più del dovuto, al ristoro di Superga, avendo così la fortuna di potermi inaspettatamente emozionare e continuare la corsa fino alla fine con lui.
Proprio come il caso volle che l'anno prima io e Mario provassimo questo Urban Trail, spronati da Sarah e Franco, con i quali, nel frattempo abbiamo consolidato una bella amicizia.
Proprio come il caso volle che con Umberto, nonostante i km di distanza, si condividesse la stessa passione per la pallacanestro e si ricordassero i tempi e le amicizie in comune nell'ambiente.
Proprio come la pancia trasforma ogni corsa in un'occasione nuova per mangiare, brindare e divertisti assieme!

E adesso passiamo all'ultimo degli elementi che contraddistinguono i Caporetti: l'ironia.
Ironia nel prendersi in giro e nel mettersi in gioco.

Seppur Lima sapesse, nel suo piccolo, che con Paolo non ci sarebbero state speranze, si è messo in gioco, in balia dei successivi sfottò sulle varie chat.
L'ironia di Alex, che dopo l'ottima gara, sotto la doccia ha detto: "la prossima volta che dico che mi interessa una gara così, ricordatemi di farmi i XXXXX miei" :-).


E infine, l'ironia della sorte, che ha voluto assente a questa gara Mario, fondatore e compagno di merende, che per farsi sentire presente, ci ha donato il suo polletto con patatine del ristoro finale.








Lo scorso anno eravamo due Caporetti a questa gara, ieri eravamo in otto.... e il prossimo anno? Vincerà Lima?

...ad manettam!

venerdì 3 giugno 2016

La Due Santuari Running

Il tempo pare dire di rimetterti a letto quando alzo la tapparella, strada bagnata, aria fresca, montagne coperte da un cielo nero che non promette niente di buono, arrivano i primi whatsapp:

Piove ? Mettiamo la termica ? I manicotti ? 

Eleonora ed Enrica alla loro prima 2sr sono raggianti: per loro c'è il sole... anche se a Graglia ci attende la nebbia.

Ma siamo in tanti “pellegrini”su al Santuario, Team Caporetto quasi al completo (qualcuno ha fatto solo il tifo, più utile di quanti si pensi),saluti, prime foto, due risate, il calore umano supera quello meteorologico ed eccoci a zompettare in canotta e pantaloncini con la mente già in cima alla Bossola, al ponte sull'Elvo, all'interminabile risalita verso Oropa, all'ultimo tratto sterrato e ai terribili 200 metri finali...

Peccato per questa nebbia, l'ho sempre odiata anche in macchina, più della neve, più delle code in tangenziale, più dei trattori, più dei vecchi con il cappello, più dei ciclisti affiancati.... e adesso anche qui sul Tracciolino, non mi fa vedere il bellissimo panorama, non vedo nemmeno le curve davanti a me, inizia anche a piovere, ma qui sopra ha tutto un sapore diverso, l'asfalto disconnesso della strada stretta e tortuosa, i rami degli alberi appesantiti dalla pioggia che incombono su di essa, tutto rende il clima surreale, la nebbia sembra una nuvola e noi ci corriamo attraverso cullati dal rumore della pioggia.

Ora sono qui che guardo le foto: siamo tutti bellissimi, in mezzo a questo bosco dai colori autunnali, bagnati e facce tirate sfoggiamo il nostro miglior sorriso, ci sentiamo tutti un po' eroi, alla fine la nebbia ha dato quel qualcosa in più a questa gara!

Ho parlato poco della gara, non c'è molto da dire, c'è tanto da vivere, posti magnifici, ottima organizzazione, ristrori, spugnaggi, ricco buffet finale completo di birra.... consigliatela a vostri amici runner non biellesi......

Biella, panorama:



martedì 10 maggio 2016

Correre in verticale

C’era l’imbarazzo della scelta questo week-end: subito avrei voluto andare a Milano a farmi inseguire da una macchina, poi mi ero fatto attrarre dal Mottarone, ma poi ho scelto di partecipare alla prima edizione Mosso Vertical Mille, “mosso” dalla curiosità di questo nuovo tipo di “corsa” e dalla voglia di conoscere un territorio così vicino e così poco conosciuto.

Già dal conto alla rovescia dato dal runner-sindaco di Mosso, primo promotore della gara e visibilmente emozionato, capisco di aver fatto la scelta giusta….

Pronti via e si sale, il cuore pompa subito, polpacci in intensione, i quadricipiti che già bruciano, non si sente il solito vociare delle partenze, il fiato è meglio conservarlo !

Mosso ci saluta con entusiasmo, tra salite in asfalto e ciottolati attraversiamo le varie frazioni e non

mancano un applausi e incitamenti, in frazione Macchetto addirittura uno striscione ! Un bell'incoraggiamento per affrontare l’ascesa fino all’Argimonia

Lasciamo il paese ed inizia un bel sentiero ombreggiato: si sente solo il fiato di chi ti corre vicino e qualche pietra che rotola sotto la spinta delle nostre scarpe, il resto è silenzio: fatica per corpo, linfa per lo spirito e la mente…..

Correndo dove si riesce e con le mani sulle ginocchia dove non si riesce, si sale sempre di più ! La vegetazione si dirada, un bel po' sopra di noi si intravede il guard-rail e si “sente” il bocchetto Luvera: si perché anche da qui sotto si sentono applausi ed urla di incitamento che ci spingono fino a scollinare e…. 
.......vedere finalmente tutta quella gente a destra e a sinistra…. Emozione a “manetta” e carica di adrenalina per l’arrampicata finale….

E già dalla prima “salita” ci si arrampica davvero, quasi a gattoni arrivo in cima e intravedo la prima corda, due dritte indispensabili da parte dei volontari del soccorso alpino e via sempre più su ! Un’altra corda, un’altra ancora c’è gente anche qui sopra ad incoraggiarti… quando mi dicono “forza è l’ultima corda” quasi mi spiace….

 Andrea, altro creatore di questa gara, ci attende sul tappeto rosso e da una pacca sulla spalla ed un sorriso a tutti.

Recupero fiato e forze e mi godo il panorama: sopra di noi solo il cielo, sotto lo splendido biellese intorno a me facce stanche ma occhi che sorridono…

Si scende tutti insieme, e i commenti sono tutti entusiasti e un po’ correndo un po’ camminando torniamo al Luvera dove questa volta ad accoglierci è il profumo della salamella, la polenta, i biscotti del Wilmer, pizze, focacce, un po’ di tutto per recuperare le forze !

Forse ha ragione chi dice che ha poco a che fare con la corsa, può darsi, ma alla fine è così importante ? 

Ho corso, ho camminato, ho arrampicato non so… quello che conta è che a distanza di 48 ore ancora rido e sono felice del percorso, della compagnia, della polenta, delle emozioni provate… non è forse questo che cerchiamo nella corsa e nello sport in generale ??

lunedì 11 aprile 2016

I HAVE A DREAM.....


....Scendo dalla navetta in via Lamarmora e mi accoglie una musica festante, lo speaker dal il benvenuto a alle migliaia di runners arrivati un po’ da tutta Italia, a fatica trovo un angolo di panchina libero e mi preparo per la gara. 

Applausi e incitamento ci accompagnano mentre attraversiamo Biella e arriviamo ad Occhieppo dove la banda ci scandisce il ritmo e ci da la forza di affrontare le rive di Muzzano e

…… suona la sveglia !!

Scendo dalla navetta, il silenzio ci accoglie in Via Lamarmora, scelgo una delle tante panchine vuote e mi preparo per la gara. Attraversiamo Biella tra il silenzio e l’indifferenza, ad Occhieppo un paio di persone fuori dal bar ci guardano con facce interrogative, arriviamo alle rive di Muzzano, si sale per i tornanti passo da un lato all’altro per fare meno strada, ma un clacson di una macchina mi ricorda che la strada non è chiusa ! 

Arriviamo a Graglia, discesa e via per il ciottolato del centro, anche qui solo i volontari, a cui non saremo mai abbastanza grati, che ci danno spugne e parole di incoraggiamento, perché per fare il Nec ne serve tanto: prima parte più dolce, mi faccio da parte per fa passare una Panda, finalmente può passare anche il camper, respiro a pieni polmoni i suoi gas di scarico,  meno male che il panorama mi rincuora e soprattutto il Santuario è vicino, un pezzo con le mani sulle ginocchia e via per gli ultimi tornanti e verso il traguardo.

Brindo con l’amico Caporetto Claudio:













....arriva la foto di Mario che beve birra dopo il trail dei laghi con l’amico Umberto:

....di Pablo che dopo la Tuttadritta attende la sua compagna con l’anello in mano:












......di Andrea che ha corso la maratona di Roma con Cesare




Pensate: a Roma e Torino hanno chiuso le strade, il problema di Biella è il traffico






Forse sono un po’ polemico, non me ne vogliano organizzatori e volontari (ieri organizzazione impeccabile: tre ristori in una corsa da 11 km, ottimo e ben fornito il ristoro finale), anzi il dispiacere e soprattutto per loro: tanta passione meriterebbe davvero di essere ripagata con maggiore affluenza, e un territorio bellissimo come il biellese dovrebbe essere invaso anche da runners “stranieri”: I HAVE THIS DREAM !

giovedì 31 marzo 2016

Ma dove vanno ??

L'autore durante un momento di massima manetta!!!


“Ma dove vanno ??” domanda un signore che ci vede passare in via Italia...   
Vanno a  Piedicavallo!” risponde l’altro con quel tono che non capisci se ti stanno ammirando o dando del pazzo.

Noi runners ovviamente la prendiamo come ammirazione ed impettiti, attraversiamo sorridenti e chiassosi il salotto di Biella, scendiamo veloci fino al ponte della Maddalena a prenderci le prime
occhiatacce degli automobilisti e già a Pavignano cala il silenzio: le parole vengono sostituite dai
primi fiati pesanti, le gambe cominciano a scaldarsi. 
Anche io con il mio angelo custode Alex parlo un po meno, ma sto bene, scollino a Pavignano e arrivo in un attimo ad Andorno, anche la salita che porta a Sagliano la supero in agilità, passo corto, sguardo alto, senza fiatone, sarà una grande Biella Piedicavallo, supero altri corridori, va tutto bene ! 

Cavoli questo strappetto che porta alla Balma me lo ricordavo più facile, ma non c’è problema  sto… male !! Dai qui spiana, adesso le gambe si riprendono,  ma non si riprendono, la strada sale ancora, Alex a fianco a me procede in sicurezza, parla con chi ci incita a bordo strada, io non vado, non ho forza…


Ah Campiglia, siamo solo a Campiglia!!!!!!! 
Comincio ad essere superato, cerco con lo sguardo il ponte del Pinchiolo, era li che dovevo iniziare a faticare, ma dov’è ??? Che dura questa salita, Alex mi incita invano, io a malapena metto un piede davanti all’altro, il bivio di Rosazza, dai ci siamo, ma dov’è questo maledetto ponte, una curva, un’altra curva, dov’è il ponte ??? ahh eccolo finalmente, dai l’ultima salita, quello davanti a me cammina, non voglio camminare, non voglio camminare, invece cammino, uno mi supera, ricomincio a correre, basta cammino di nuovo, mani sui fianchi, sguardo basso, alzo la testa solo per un attimo, ma in quell’attimo vedo l’arco azzurro, dai corriamo almeno per la foto e poi non mi vedono più a questa gara.

Ripenso ai due signori in via Italia: “vanno a Piedicavallo” e aggiungo “questi pazzi”. Mi giro,
altra gente arriva, abbracci, sorrisi pacche sulle spalle, una buona Menabra (ehm… due) , un piatto
di pasta e un solo rammarico: che dovrò aspettare un anno per la prossima Biella Piedicavallo….

lunedì 22 febbraio 2016

Saudade......


.............La prima parola che viene in mente ripensando al week end a Barcellona non può che essere saudade.....


Ma una saudade bella che fa tornare il sorriso in questo lunedì nuvoloso, guardo dalla finestra il cielo grigio, e ripenso a Barceloneta, il termometro che indica 26 gradi, noi in maniche corte che guardiamo il mare come non lo avessimo mai visto, ripenso al Parc Guell, alla Sagrada, ai 16000 (gli zeri sono giusti! ) partecipanti alla gara, alla paella, alla sangria (anche se forse la fanno meglio al bar del Toro....) e non posso che sorridere!!

Insomma, sarà stato il week end di san Valentino, ma a Barcellona ci ho lasciato il cuore, non solo merito della città, ma anche degli splendidi compagni di viaggio.
Vi risparmio la descrizione della città, penso ne avrete fin sopra i capelli, andateci, visitatela tutta, camminate per due giorni, ne vale la pena, e se dopo ti aspetta una mezza maratona pazienza... le forze si trovano lo stesso.

Ed è proprio così... la sveglia suona prestissimo, la partenza è alle 8:45 e c'è un bel pezzo da fare con il metrò e a piedi, ma in quel tragitto cominci a incrociare gli altri corridori, sempre di più, mamma quanti... e inizi a sentirti in mezzo a qualcosa di speciale. L'attesa passa veloce rapiti dai volti, dai sorrisi, da qualche "supereroe",dalle foto di rito e via  checi ritroviamo già in griglia. il tempo di farsi il classico in bocca al lupo e ed ecco i coriandoli del colore del nostro pettorale in cielo, si parte ! 

Il percorso interamente cittadino sugli stradoni permette quasi subito di prendere il proprio ritmo anche se con un pò di slalom, tante le bande che con i loro tamburi ti scandiscono il ritmo, gruppi musicali ti accompagnano con bella musica, il passaggio a metà gare è impressionante, si passa tra due ali di folla, insomma non ci annoia, in pratica mi sono accorto che stavo correndo e faticando al 18° km !!

Arrivo al traguardo e per 30 secondi manco il record personale, incontro l'altro caporetto Pablo felicissimo, lui il personale lo ha fatto eccome, ci mangiamo la banana e l'arancio del ristoro (scarsino a dire la verità...) e arrivano gli altri, Mari, Arge, Stefano, Elisa Sasà e Andrea, Erica... tutti con il sorriso stampato in volto.


Stanchi, ma felici non possiamo che festeggiare con una paella squisita al ristorante Boque Palermo in Rue de Valencia (non prendete le costollette d'agnello)..... e già inizia la saudade.

martedì 9 febbraio 2016

Ventiquattro maledetti secondi


Ogni omino che corre, sia campione o tapascione si trova a un certo punto a fare i conti con il tempo.

O meglio, con le sue  varie declinazioni.

Il primo tempo è quello meteorologico.
Alzi la mano chi almeno una volta nella vita, in barba ai cosigli della nonna, non ha messo le scarpe ed è uscito sotto la pioggia o con la neve,con un freddo cane  o con 30 gradi. Sicuramente tutti.
Mario batte meteo

Il secondo tempo, più subdolo, è quello che scorre anno dopo anno rendendo l'omino più maturo (o marcio come nel mio caso).
Qualcuno migliora, qualcuno peggiora, io divento più incosciente alzando sempre un po' di più l'asticella. Situazione di parità

Ma c'è un tempo, bastardo e implacabile che mette tutti in riga ed è quello del chip.

Il chip è come la mamma: ha sempre ragione.

È l'incubo del podista che poi alla fine corre sempre contro il tempo, il suo ovvio. L' omino che corre ha con il tempo del chip un rapporto strano: si  ammazza  di ripetute e di allenamenti duri per guadagnare un minuto in mezza maratona come se fosse l'unico scopo della vita e poi si rende conto che forse non ne vale così la pena. Se l'omino che corre non si diverte più vuol dire che ha trovato i suoi limiti e l'asticella la deve abbassare.

4:00:24 e 1:40:24 ... Ventiquattro maledetti secondi dagli obiettivi.

Chip batte Mario.

La prossima volta però mi prendo la partita!