martedì 19 gennaio 2016

12 Giugno 2016.... Non prendete impegni!


E stata da poco ufficializzata la data di un'interessante gara organizzata dall'ASD Atletica Settimese (http://www.atleticasettimese.it): non posso esimermi dal raccontare la bella esperienza dello scorso anno all'Urban Trail Settimo-Torino-Superga.
Sono bastate due battute con gli amici Sarah e Franco, durante il 'terzo tempo' della 2 Santuari Running del 2 Giugno per chiarire ogni dubbio: presenti !

Io e Mario, spesso, -leggasi sempre- ci lasciamo condizionare non tanto dalla gara, ma da quello che ne viene dopo: in questo caso il pacco gara prevedeva anche polletto, patatine e birra, presso il Beefed di Settimo Torinese (zona antistante alla partenza).

Pronti, via. Sento in settimana l'amica Sarah (tesserata per la società organizzatrice) che mi dice che c'è ancora tempo per le iscrizioni ! Iscritti.

Prima della gara cerco informazioni sul percorso, è una gara 'giovane' e le informazioni in rete non sono molte, fortunatamente il sito della società organizzatrice è ben fornito di ogni informazione.

Sono 25km con partenza da Settimo Torinese, passaggio a Superga e ritorno alla partenza.

Il luogo della partenza è molto particolare, si tratta del nucleo centrale dell'Ecomuseo del Freidano, presso l'area del Mulino Nuovo di Settimo Torinese: un complesso ottocentesco completamente recuperato e ad uso pubblico dove all’interno del suo maestoso silos è stato allestito un Museo Etnografico.

Ma parliamo della gara:
i primi 7km sono in piano, misto strada/sterrato ma comunque da fare "ad manettam", si attraversa il ponte del Po a San Mauro un breve tratto di Lungo Po  e poi si parte, all'attacco della collina di Superga.



Inizia la salita: si tratta di 8km circa, non tutti durissimi ma è richiesto un buon impegno muscolare.
Il percorso prevede molti cambi di pendenza e in alcuni punti è necesario (almeno per me) camminare.
La parte più impegnativa, degli 8km di salita sono sicuramente i primi 4km, poi c'è un bel traverso nel bosco e poi risale l'ultimo km.

Suggestivo il passaggio a Superga, con ristoro molto ben organizzato e ripartenza con passaggio dietro alla lapide del Grande Torino.


Dopo il passaggio dietro alla lapide inizia la discesa, accidentata nella prima parte del percorso, a tratti su asfalto e comunque abbastanza ripida (sono 5km rispetto agli 8di salita).
Il consiglio è di non tirare torppo in discesa perchè poi i restanti 5km di pianura per arrivare di nuovo a Settimo Torinese non passano più, altrimenti la medaglia da finisher si rischia di non prenderla!

Interessante il ristoro finale! Birra a fiumi e soprattutto buono pasto, incluso nel costo dell'iscrizione, presso il Beefed (notoriamente conosciuto per Birra, Polletto e Patatine).
Una bella domenica con Mario, ormai compagno di svariate gare eno-runnico-gastronomiche.

Considerazioni finali: applausi ai ragazzi dell'Atletica Settimese per l'impegno profuso nell'organizzare questa gara.
Non sono un amante dei trail ma questa gara è particolarmente affascinante, mi ha fatto scoprire un lato nuovo e ricco di verde della collina Torinese che non conoscevo, quella parte di territorio per me è stata una piacevole scoperta. L'organizzazione merita molto di più: è una gara particolare che sicuramente rifarò e che merita una maggior partecipazione! Quindi coraggio runners, il 12 Giugno 2016... Tutti su, fino a Superga (e ritorno!!!)

venerdì 8 gennaio 2016

Campaccio 2016 by Stefano

Fango freddo e fatica, così mi avevano descritto il Campaccio, cross internazionale che si svolge il giorno della Befana a San Giorgio su Legnano.

Non sono un amante di questo tipo di gare: preferisco le cose più lunghe, dove dosi le forze, qui invece si da tutto subito, per dirla alla Caporetto si va a manetta….

L’entusiasmo di Paolo e i benefici che i cross danno alle gare più lunghe in primavera mi hanno convinto a provare ed è stata un’esperienza stupenda farlo su un terreno prestigioso rende l’esperienza davvero unica, consigliata a tutti.

Entrare al Campaccio è subito di grande impatto, si sente subito l’atmosfera dei grandi eventi di atletica, Esercito, Fiamme oro, Fiamme gialle, le macchine della rai !!


Fortunatamente ci sono anche i volontari della proloco che sono già all’opera con le salamelle e ridanno alla corsa un sapore più nostrano…
Ci sono 0 gradi, mettersi in pantaloncini è davvero dura, ma vorrai mica fare un cross in pantaloni lunghi, qui son tutti in canottiera….speriamo nel sole che fa capolino e cominciamo a fare riscaldamento sull’erba del Campaccio, osservo le fettuccine “griffate”, gente che fa gli allunghi, le scarpette chiodate, mi sento davvero dentro un grande evento.
Con Paolo mi metto in fondo alla griglia: - “Vedrai che qualcuno lo sorpassiamo” mi dice spezzando la tensione, ma la partenza è veramente “a manetta”, piccolo ingorgo all'uscita della pista di atletica e poi via a rotta di collo per i dossi e i buchi del Campaccio, il primo giro lo faccio con il cuore in gola e battiti a mille, si rifiata al passaggio sulla pista e si vola per il secondo giro, gente che ti applaude lo speaker che incoraggia, amici che ti fanno le foto, gli stimoli per non mollare non mancano, finalmente il traguardo, peccato manchi ancora un giro, ma non mi hanno doppiato e affronto l’ultimo giro più rilassato anche se il fiato è sempre più corto e i dossi mi tagliano le gambe, ma ancora applausi, dall’altoparlante dicono non mollare, che sono le ultime curve e stavolta arrivo davvero…. e qualcuno dietro di me arriva ancora !

Ed eccoci alle notizie culinarie: dopo una bella doccia calda non si può non tornare nel capannone della proloco dove il mattino si ritirano i pettorali, caldo e con un buon numero di posti a sedere, si può recuperare le forze scegliendo tra pasta affettati panini con la salamella accompagnati da birra o vino in attesa di ammirare dal vivo e a pochi centimetri le gare degli assoluti.

lunedì 4 gennaio 2016

Il mio "moribondo"...

Questa storia necessita di una piccola premessa.

Qualche anno fa un caro amico, compagno di bagordi, decide di dimagrire e si mette a dieta, con tanto di nutrizionista (mica toglieva le strisce alle zebre!!!)... poco dopo però si rese conto che mangiare e bere gli piaceva troppo e iniziò così a correre.......
 
.....Povere noi mogli!!! L'effetto collaterale del running è che diventa ben presto una malattia e............. non passa molto che riesce a coinvolgere anche il suo compagno di merende, nonché mio marito. 

I due  inscenano diversi tentativi per invogliarmi a correre dal "vedrai come ti sentirai bene" al "caspita che pancia che ti è venuta!".... Tentativi tutti vani fino a quando un bel giorno Umbe con nonchalance mi dice: "sai, per correre avere la scarpa adatta è importantissimo" ...fu così che iniziai a correre......

Prima lezione: cosa non farei per un paio di scarpe nuove!!!!
Il mio amico/coach Mario mi passa la mia prima tabella di allenamento. Devo riconoscere che mi ha seguita con incoraggiamento verso il mio primo obiettivo: 5 km in 4 settimane!!!
Guidata all'inizio più dalla voglia di farcela che da vera passione, mi sono dedicata con moderato impegno alla missione. Completata prima del previsto!!!! Condivido subito con entusiasmo il risultato con il mio coach/amico.
Seconda lezione: non festeggiare MAI con un vero runner il raggiungimento di un obbiettivo perché te ne troverà subito un'altro!!!!
Da qui che inizia il mio moribondo (e non parlo di Umbe saltato alla mezza di Torino!!) besì dei miei primi 10 km in un'ora. 
La meta mi sembrava irraggiungibile, più ci provavo e più fallivo fino a quando Mario mi ha detto: "quando farai il moribondo potrai avere la prima maglia del Team Caporetto".
Ovviamente se ho iniziato a correre per un paio di scarpe non potevo non impegnarmi per avere la maglietta alla quale bramavo! Umberto mi sosteneva, accompagnandomi a correre e bagnandosi la fronte di nascosto per simulare sudore e e non sminuire i miei sforzi. Mi ero quasi arresa quando una mattina, cullata dal vento di Fuerteventura esco per una corsetta e, rapita dal panorama, non mi rendo nemmeno conto di aver fatto 7 km con un tempio medio di 6min/km, qualcosa di strano scatta in me "caspita posso farcela" ho pensato, ecco la sensazione di cui Mario e Umbe mi parlavano! Giuro che non sarei riuscita a fare 100 mt in più, ma quel che conta è che ci sono riuscita!
Terza lezione: cosa non farei per una maglietta nuova!!!!
Mario mi consegna l'ambito trofeo che aveva messo in valigia prima della partenza, spinto dalla fiducia (averne coach così) e finalmente anch'io posso dire con orgoglio " MAGNO ERGO CORRO".