martedì 10 maggio 2016

Correre in verticale

C’era l’imbarazzo della scelta questo week-end: subito avrei voluto andare a Milano a farmi inseguire da una macchina, poi mi ero fatto attrarre dal Mottarone, ma poi ho scelto di partecipare alla prima edizione Mosso Vertical Mille, “mosso” dalla curiosità di questo nuovo tipo di “corsa” e dalla voglia di conoscere un territorio così vicino e così poco conosciuto.

Già dal conto alla rovescia dato dal runner-sindaco di Mosso, primo promotore della gara e visibilmente emozionato, capisco di aver fatto la scelta giusta….

Pronti via e si sale, il cuore pompa subito, polpacci in intensione, i quadricipiti che già bruciano, non si sente il solito vociare delle partenze, il fiato è meglio conservarlo !

Mosso ci saluta con entusiasmo, tra salite in asfalto e ciottolati attraversiamo le varie frazioni e non

mancano un applausi e incitamenti, in frazione Macchetto addirittura uno striscione ! Un bell'incoraggiamento per affrontare l’ascesa fino all’Argimonia

Lasciamo il paese ed inizia un bel sentiero ombreggiato: si sente solo il fiato di chi ti corre vicino e qualche pietra che rotola sotto la spinta delle nostre scarpe, il resto è silenzio: fatica per corpo, linfa per lo spirito e la mente…..

Correndo dove si riesce e con le mani sulle ginocchia dove non si riesce, si sale sempre di più ! La vegetazione si dirada, un bel po' sopra di noi si intravede il guard-rail e si “sente” il bocchetto Luvera: si perché anche da qui sotto si sentono applausi ed urla di incitamento che ci spingono fino a scollinare e…. 
.......vedere finalmente tutta quella gente a destra e a sinistra…. Emozione a “manetta” e carica di adrenalina per l’arrampicata finale….

E già dalla prima “salita” ci si arrampica davvero, quasi a gattoni arrivo in cima e intravedo la prima corda, due dritte indispensabili da parte dei volontari del soccorso alpino e via sempre più su ! Un’altra corda, un’altra ancora c’è gente anche qui sopra ad incoraggiarti… quando mi dicono “forza è l’ultima corda” quasi mi spiace….

 Andrea, altro creatore di questa gara, ci attende sul tappeto rosso e da una pacca sulla spalla ed un sorriso a tutti.

Recupero fiato e forze e mi godo il panorama: sopra di noi solo il cielo, sotto lo splendido biellese intorno a me facce stanche ma occhi che sorridono…

Si scende tutti insieme, e i commenti sono tutti entusiasti e un po’ correndo un po’ camminando torniamo al Luvera dove questa volta ad accoglierci è il profumo della salamella, la polenta, i biscotti del Wilmer, pizze, focacce, un po’ di tutto per recuperare le forze !

Forse ha ragione chi dice che ha poco a che fare con la corsa, può darsi, ma alla fine è così importante ? 

Ho corso, ho camminato, ho arrampicato non so… quello che conta è che a distanza di 48 ore ancora rido e sono felice del percorso, della compagnia, della polenta, delle emozioni provate… non è forse questo che cerchiamo nella corsa e nello sport in generale ??