giovedì 3 dicembre 2015

Verona Marathon … 42195 metri con Erny !



 
Agosto 2015 … le unghie dei miei piedi devono ancora superare Firenze 2014, quando l’espresso #roadtoverona inizia a scaldare i motori … spunta nella mia mente la margherita del podista: Maratona SI / Maratona NO ? 
Con un pizzico di incoscienza mi dico “Ma sì dai , mandiamo ‘sta mail al coach! Qualche Santo sarà …”. Il programma di quest’anno prevede un “antipasto” di tre settimane, prima della consueta tabella di dodici. Dopo i primi allenamenti, svolti senza particolari problemi, con il proseguire della preparazione mi devo scontrare con la dura realtà: abbandonare il verbo caporettiano “ad manettam” e ripiegare su un più blando “ad minchiam”. Tabella ridimensionata (tre uscite settimanali), lunghi in solitaria ad orari assurdi (come non ricordare i 24 km “notturni” nella Bessa in compagnia di volpi e cinghiali; ed i 28 alle 6 di mattina “cricetando” su di una strada illuminata di 1 km). Almeno per i 30 riesco ad unirmi alla compagnia del Lago Maggiore … ma l’ ottimismo per la buona prestazione lacustre viene subito smorzato dall’ insorgere di un gonfiore in “zona tattica”. 
  • Diagnosi #1: sta finalmente uscendo la “Puteeenzz”: immediatamente scartata 
  • Diagnosi #2: “Prolasso delle gonadi” (causato dalla vita da single): improbabile 
  • Diagnosi #3: Ernia inguinale (da me subito battezzata “Erny”): verosimile … Internet non lascia dubbi … trattasi della suddetta, come confermano i medici … 
Manca un mese scarso … motivazione 0 e scazzo a 1000, ma è ora di confermare l’iscrizione e l’albergo. Ormai ci siamo, riesco ad unire l’ utile al dilettevole abbinando la trasferta podistica ad una rallystica (.. il primo amore): a pochi km da Verona si svolge una famosa gara, ed il Venerdì mi godo il sole dei Monti Lessini mentre a Verona città c’è un nebbione londinese. 
Il Sabato, raggiungo Mario & Family in centro per una pizza ed il ritiro del pettorale; tra foto di rito e cazzeggio tra gli stand, arriva l’ora di cena . Arrivo in ritardo al briefing convocato dal coach , ma il buon Marco mi riassume il tutto. Sono al tavolo coi Caporetti e la guest star Antonio… divertimento garantito! 
E’ l’anno del Giubileo, c’è una coda di runner in attesa dell’ udienza con “Papa Paolo Coach” per ricevere dritte sulla condotta di gara … noi preferiamo spostarci al Bar, dove un barista di colore (che scopriremo in seguito essere un buon corridore ) ci versa Jack e Montenegro per conciliare il sonno. Riesco a dormire nonostante la temperatura equatoriale , ma vengo svegliato alle 4 dal rumore della ventola del riscaldamento … ore 6 sveglia ufficiale … 6.30 colazione con OKI (non è un amico giapponese , ma un antinfiammatorio) e di corsa sul bus direzione Arena. Mentre camminiamo verso la zona partenza ci vengo dati degli adesivi per commemorare la vittime degli attentati di Parigi. Fa freddo, alcuni di noi si interrogano sul tipo di abbigliamento da indossare (Corto ? Lungo ? Medio ?) … per non farmi ulteriori seghe mentali ho preso solo il corto e prima dello start indosso la consueta busta della monnezza. 
Ci intruppiamo per entrare in griglia, c’è ressa, sono vicino a Tiziana e Sandro, sono conscio che li perderò subito: hanno un passo più veloce del mio! Entriamo al pelo, minuto di silenzio, countdown e colpo di pistola del sindaco leghista Tosi (avrà mirato a qualche keniano?). I primi km sono sempre critici: bisogna fare attenzione a non tamponare quelli lenti e guardare negli specchietti per schivare quelli veloci. Scorgo in lontananza due canotte gialle, li raggiungo deciso a correre con loro, ma Marco mi infonde ottimismo dicendomi di aumentare … faccio finta di crederci ed allungo il passo … ora sono con Pablo, Alex e Luca … ma perdo anche loro perché si fermano presto a fare pipì … Vado da solo alla cieca: non ho studiato il percorso ma guardando la cartellonistica e l’ ubicazione dei ristori capisco che da qui dovremo ripassarci … Usciamo dal centro abitato ed iniziamo a costeggiare l’ Adige (che per deformazione professionale continuo a chiamare Arno) … vedo il coach in bici che ci saluta … mi supera il Lima (… si ma lui fa la “mezza” …) e vengo raggiunto da Stefano, dopo un breve scambio di battute decidiamo di continuare insieme. Usciamo dal territorio di Verona ed entriamo in un paesino di periferia ed in una zona industriale, dopo la prima svolta mi distraggo guardando splendide ville sulla collina e conversando con una ragazza dai poderosi polpacci, simili a quelli dello juventino Gentile. Facciamo due calcoli sul passo e mi arruola come pacer (chi io?) … ma lei non si ferma a tutti i ristori e mi precede di una lunghezza … Rientriamo in centro per il passaggio dei 21 KM e troviamo le bimbe di Mario e Paolo che ci incitano. I km scorrono in scioltezza, Erny si comporta bene e se ne sta buona buona … iniziamo ad incrociare quelli che ci precedono, cerco fra loro facce note da salutare. Mi affianco ad un signore di Bergamo, scambiamo due parole: ha 64 anni ed è alla sua 210 Maratona … mi sento una merda e mi defilo in castigo … Siamo agli ultimi km ed iniziano le scene apocalittiche: c’è chi lotta coi crampi, chi vomita, chi impreca e chi cammina … cerco di non farmi impressionare: testa bassa e pedalare! Dopo un eterno giro di boa cittadino … mancano ormai solamente 2 KM … guardo il garmin e decido di dar fondo alle ultime risorse per inseguire il tempone. Taglio il traguardo alzando le braccia d’istinto … manco avessi vinto … finisco in 3h46m55s … Vengo medagliato e mi dirigo verso il ristoro, recupero il cambio e raggiungo il bus per il rientro in hotel . Sono soddisfatto: deambulo ancora senza particolari problemi e nel pomeriggio salgo già i gradoni dell’ Arena con gli amici! Dopo la cena il coach svela i pronostici e mi guadagno un “OK” in pagella: ho centrato l’obiettivo stimato ed abbassato il personale. PS: vengo a conoscenza che anche Angelo ed Alberto, valenti runner, soffrono di ernia inguinale … che mi stia veramente uscendo la “Puteeenzz” ???

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