martedì 8 dicembre 2015

Olimpia Trail 2015.. Non tutti i mali vengono per nuocere!

Da buon omino che corre sento la necessità fisiologica di tenere alta la motivazione per sgambettare
Intendiamoci non perchè sia un invasato, ma essendo troppo sensibile ai piaceri della tavola devo muovermi per non andare in overdose da colesterolo.
Fatto stà che subito dopo le fatiche della maratona di Verona io e il mio compare Claudio abbiamo iniziato la preparazione per la Mezza di San Gaudenzio che prevedeva per sabato scorso  una prova di circa 12 km e che, per colpa di alcuni impegni improvvisi, avrei dovuto saltare.

Bhè allora che si fa? Andiamo a Cavaglià all' Olimpia Trail  per la prova di 11 km.. 
E che sarà mai? La facciamo con il fiatone e l'allenamento è belle che  fatto!!!

L'appuntamento è alle 09.00 per il riscaldamento, Claudio mi ha già iscritto (penso che abbia dormito li per essere puntuale!), fa un freddo cane e  una tetra nebbiolina avvolge il parcheggio dove cominciano copiose ad arrivare le auto degli altri concorrenti.
Il tempo di salutare alcuni miei compagni di squadra impegnati nella gara più lunga da 20km ed è già ora di partire.
Come al solito tutti i buoni propositi vanno a farsi benedire e parto forte...
Primi 1500 metri in salita, non ripidissima ma costante, il sentiero è coperto di foglie, scivolo e prendo una storta. Prima bestemmia di giornata.
Ora si ripiana un po ma, sarà la storta sarà il freddo, mi sento le gambe inchiodate e un crampo al polpaccio destro non aiuta. E' il mio primo trail ma è  la seconda bestemmia di giornata.

Siamo circa a metà percorso e in lontananza vedo un tavolino! "Evvai il ristoro!" Su strada i rifornimenti li fai al volo ma qui è diverso, nei trail è tutto piu rilassato e gioviale. 
Mi fermo e bevo un bicchiere di the caldo mentre l'amico Antonio, rigorosamente in  piemontese, mi  racconta dei bagordi della sera prima. 
Antonio è un alchimista. Deve aver trovato il modo di convertire l'alcool in energia per i muscoli.. "Avrvetze!" e vola via...
La sosta di qualche minuto in congiunzione astrale con un "CCP" ( vi spiegherò prossimamente che cos'è) mi rimettono in sesto cosi con il fidato Claudio ripartiamo.
I km scorrono fluidi tra saliscendi e strettoie, il percorso è ben segnalato ed è impossibile perdersi, ci sorpassiamo più e più  volte ma è un tecnica collaudata: un po tira uno un po tira l'altro.
Finisce quasi sempre allo stesso modo: uno crolla e l'altro per amicizia.. anche!

Una ripida discesa nel bosco termina sull'ultimo tratto di asfalto che porta all'arrivo. Mi lancio in un allungo superando un gruppetto di arditi maturi che mi richiamano all'ordine in nome del giusto rispetto verso gli anziani...
Obbedisco sorridendo ma avverto qualcosa di strano... é la Manetta.. "Oddio" penso, "Oramai è stata chiamata in causa e non si può fermare.."

Claudio mi si affianca e mi urla qualcosa:" Ohh!! Arriviamo assieme eh..".
Non aspettavo altro. E' il segnale.. In una frazione di secondo liberiamo entrambi la Manetta e ci lanciamo al galoppo verso il traguardo. Ci fermeremo per inerzia diverse decine di metri dopo!

Pacca sulla spalla e via al ristoro (uno dei migliori in terra biellese): anche qui c'è la manetta, ma è quella dello spillatore del birrificio JEB! Ci saranno 5 gradi ma è un eresia non berla.

Tirando le somme quello che doveva essere un noioso allenamento si è trasformato in una bellissima esperienza che di sicuro ripeterò il prossimo anno magari nel percorso lungo.

Un grazie all'Olimpia Runners organizzatrice dell'evento, al buon Claudio compagno di avventura e, ultima ma più importante, all'amica Manetta


2 commenti: