lunedì 4 gennaio 2016

Il mio "moribondo"...

Questa storia necessita di una piccola premessa.

Qualche anno fa un caro amico, compagno di bagordi, decide di dimagrire e si mette a dieta, con tanto di nutrizionista (mica toglieva le strisce alle zebre!!!)... poco dopo però si rese conto che mangiare e bere gli piaceva troppo e iniziò così a correre.......
 
.....Povere noi mogli!!! L'effetto collaterale del running è che diventa ben presto una malattia e............. non passa molto che riesce a coinvolgere anche il suo compagno di merende, nonché mio marito. 

I due  inscenano diversi tentativi per invogliarmi a correre dal "vedrai come ti sentirai bene" al "caspita che pancia che ti è venuta!".... Tentativi tutti vani fino a quando un bel giorno Umbe con nonchalance mi dice: "sai, per correre avere la scarpa adatta è importantissimo" ...fu così che iniziai a correre......

Prima lezione: cosa non farei per un paio di scarpe nuove!!!!
Il mio amico/coach Mario mi passa la mia prima tabella di allenamento. Devo riconoscere che mi ha seguita con incoraggiamento verso il mio primo obiettivo: 5 km in 4 settimane!!!
Guidata all'inizio più dalla voglia di farcela che da vera passione, mi sono dedicata con moderato impegno alla missione. Completata prima del previsto!!!! Condivido subito con entusiasmo il risultato con il mio coach/amico.
Seconda lezione: non festeggiare MAI con un vero runner il raggiungimento di un obbiettivo perché te ne troverà subito un'altro!!!!
Da qui che inizia il mio moribondo (e non parlo di Umbe saltato alla mezza di Torino!!) besì dei miei primi 10 km in un'ora. 
La meta mi sembrava irraggiungibile, più ci provavo e più fallivo fino a quando Mario mi ha detto: "quando farai il moribondo potrai avere la prima maglia del Team Caporetto".
Ovviamente se ho iniziato a correre per un paio di scarpe non potevo non impegnarmi per avere la maglietta alla quale bramavo! Umberto mi sosteneva, accompagnandomi a correre e bagnandosi la fronte di nascosto per simulare sudore e e non sminuire i miei sforzi. Mi ero quasi arresa quando una mattina, cullata dal vento di Fuerteventura esco per una corsetta e, rapita dal panorama, non mi rendo nemmeno conto di aver fatto 7 km con un tempio medio di 6min/km, qualcosa di strano scatta in me "caspita posso farcela" ho pensato, ecco la sensazione di cui Mario e Umbe mi parlavano! Giuro che non sarei riuscita a fare 100 mt in più, ma quel che conta è che ci sono riuscita!
Terza lezione: cosa non farei per una maglietta nuova!!!!
Mario mi consegna l'ambito trofeo che aveva messo in valigia prima della partenza, spinto dalla fiducia (averne coach così) e finalmente anch'io posso dire con orgoglio " MAGNO ERGO CORRO".

1 commento:

  1. Magno ergo corro, un motto che ci portiamo nel cuore (anzi nell'apparato digerente) noi Caporetti!!! Grazie per il contributo Sabry!!!!

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